martedì 3 novembre 2015
La morte di Pasolini: un giallo italiano
Sarà anche vero – come sosteneva lui stesso – che il complotto talora assomiglia ad un delirio gradito perché sostitutivo di un confronto forte e impegnativo con la verità. Risulta tuttavia difficile, osservando i numerosi coni d’ombra che tutt’ora avvolgono la sua fine, non sospettare che dietro la morte di Pier Paolo Pasolini non vi sia molto di più di quanto finora ipotizzato, scritto e raccontato. Non per nulla gli stessi scettici del complotto – quanti cioè, dalla morte di Kennedy all’11 Settembre, amano demolire ogni ipotesi alternativa – riconoscono come la morte del poeta friulano, in effetti, sia ancora tutta da spiegare.
La storia dei misteri della morte di Pasolini inizia il 2 novembre 1975, poco prima dell’alba. Già qui, un primo, singolare mistero: appena il giorno prima, l’1 novembre, l’intellettuale rilascia al quotidiano La Stampa un’intervista alla quale, per sua espressa volontà, assegna un titolo che poche ore dopo si rivelerà drammaticamente profetico: «Siamo tutti in pericolo».
Ma torniamo alle prime luci del 2 novembre: è ancora buio quando, all’1:30 circa, una pattuglia dei carabinieri intercetta una Giulia 2000 GT grigia percorrere a tutta velocità il lungomare di Ostia. Nonostante la velocità e la grossa cilindrata dell’auto, i carabinieri riescono, dopo un inseguimento serrato, a stringere la Giulia argento contro la recinzione di uno stabilimento balneare. Il conducente, però, non intende affatto arrestare la sua fuga: scende dall’auto e comincia a scappare, a correre via. I carabinieri però sono più veloci di lui e finalmente lo fermano: ha 17 anni, è poco più di un ragazzino e si chiama Giuseppe Pelosi, Pino la Rana per gli amici.
Portatolo in commissariato, i carabinieri fanno subito una verifica e scoprono due cose: i precedenti penali di Pelosi e il nome del proprietario della Giulia; è il nome di un intellettuale molto famoso, di un regista, di uno scrittore e drammaturgo tra i più brillanti in assoluto: la Giulia 2000 GT risulta intestata a Pier Paolo Pasolini. Pelosi viene quindi trattenuto, ma – interrogato – si rifiuta di parlare. Sembra spaventato.
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giovedì 29 ottobre 2015
Città fantasma nei cieli della Cina: il mistero in rete
Una "città fantasma" che galleggia tra le
nuvole è apparsa nel cielo di Foshan, nella provincia di Jiangxiò, in
Cina. In centinaia hanno assistito al misterioso avvenimento,
ipotizzando che questa "città galleggiante" fosse la prova concreta
della teoria degli universi paralleli. Ci hanno pensato gli scienziati a
"riportare tutti sulla Terra", spiegando che questo fenomeno è noto e
si chiama "Fata Morgana": si tratta di un'insolita forma di miraggio che
si può scorgere all'interno di una stretta fascia al di sopra
dell'orizzonte. I media cinesi invece sostengono che la misteriosa
visione sia il frutto di uno speciale esperimento olografico creato "ad
hoc" per testare le reazioni della gente
Video: YouTube/Paranormal Crucible
Video: YouTube/Paranormal Crucible
martedì 8 settembre 2015
Scoperta nuova Stonehenge in Gb "più grande sito neolitico"
Sottoterra ci sono 100 monoliti risalenti a 4500 anni fa
Gli archeologi britannici hanno individuato 100 monoliti vicino a Stonehenge, Inghilterra centrale, che apparterrebbero al più grande sito del periodo neolitico nel Paese. Secondo la Bbc, le grandi pietre, alcune delle quali alte oltre quattro metri, si trovano sottoterra ad una profondità di meno di un metro.
Il viaggio virtuale nella Stonehenge sotterranea
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lunedì 7 settembre 2015
Enigma Leonardo, ora c'è la conferma: sullo sfondo della Gioconda c'è Bobbio (PC)
L'ipotesi era stata già avanzata da Carla Glori nel lavoro "Enigma Leonardo: la Gioconda, in memoria di Bianca". La verifica tecnica le ha dato ragione
Cinque anni fa, con il lavoro "Enigma Leonardo: la Gioconda, in memoria di Bianca", identificò il ponte Gobbo di Bobbio con il ponte dipinto sullo sfondo della "Gioconda". Oggi la ricercatrice Carla Glori dice di avere una conferma della sua tesi grazie a una verifica tecnica effettuata dallo Studio Architetti Bellocchi di Piacenza, che ha svolto indagini sul campo ed elaborazioni di modelli 3D. La tesi della studiosa colloca lo sfondo della Gioconda, da lei identificata in Bianca Sforza, a Bobbio e localizza il "punto di vista" del pittore da una finestra al piano alto del castello Malaspina-Dal Verme. La verifica sul campo, ora, comprova compatibilità e conformità degli elementi del "paesaggio reale" - annuncia la studiosa - con quelli dipinti alle spalle della modella. I dieci punti di riferimento - tra cui il ponte Gobbo - individuati nel paesaggio reale di Bobbio, e corrispondenti ad altrettanti elementi del paesaggio dipinto, sottoposti ad esami e controlli tecnici "sono risultati infatti - annuncia la ricercatrice - pressoché coincidenti".
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Cinque anni fa, con il lavoro "Enigma Leonardo: la Gioconda, in memoria di Bianca", identificò il ponte Gobbo di Bobbio con il ponte dipinto sullo sfondo della "Gioconda". Oggi la ricercatrice Carla Glori dice di avere una conferma della sua tesi grazie a una verifica tecnica effettuata dallo Studio Architetti Bellocchi di Piacenza, che ha svolto indagini sul campo ed elaborazioni di modelli 3D. La tesi della studiosa colloca lo sfondo della Gioconda, da lei identificata in Bianca Sforza, a Bobbio e localizza il "punto di vista" del pittore da una finestra al piano alto del castello Malaspina-Dal Verme. La verifica sul campo, ora, comprova compatibilità e conformità degli elementi del "paesaggio reale" - annuncia la studiosa - con quelli dipinti alle spalle della modella. I dieci punti di riferimento - tra cui il ponte Gobbo - individuati nel paesaggio reale di Bobbio, e corrispondenti ad altrettanti elementi del paesaggio dipinto, sottoposti ad esami e controlli tecnici "sono risultati infatti - annuncia la ricercatrice - pressoché coincidenti".
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venerdì 21 agosto 2015
Shigir Idol, un messaggio dal Mesolitico nella statua più antica del mondo
Gli scienziati sono vicini alla datazione della Shigir Idol.
L'idolo è la più antica statua in legno del mondo, probabilmente
scolpita intorno ai 9500 anni fa e miracolosamente conservata in una
torbiera nei pressi di Kirovograd, al margine
occidentale della Siberia, dove è stata recuperata nel gennaio 1890,
dopo essere rimasta protetta per millenni da quattro metri di torba.
Il professor Thomas Terberger, esperto in culture primitive ha detto: “Non esiste una scultura così antica in tutta Europa. Lo studio di questo idolo è un sogno che si avvera. Ci aspettiamo i primi risultati del test, alla fine dell'inverno".
La mancanza di fondi ha, fino ad oggi, impedito la corretta datazione di questo tesoro degli Urali, ma si è cercato di carpirne più notizie possibili. Si è scoperto, in base al numero di anelli annuali, che il legno da cui è stata ricavata la scultura apparteneva ad un vecchio larice di almeno 159 anni di età.
L'idolo, "raschiato con un cucchiaio di pietra" è alto 2,8 metri ma si
ritiene che in origine raggiungesse i 5,3 metri. Purtroppo quasi due
metri del manufatto sono andati perduti durante i disordini politici in
Russia del 20° secolo: rimangono solo i disegni fatti dall’archeologo
siberiano Vladimir Tolmachev che è riuscito a riprodurre le immagini di tutti i pezzi nel 1914.
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Il professor Thomas Terberger, esperto in culture primitive ha detto: “Non esiste una scultura così antica in tutta Europa. Lo studio di questo idolo è un sogno che si avvera. Ci aspettiamo i primi risultati del test, alla fine dell'inverno".
La mancanza di fondi ha, fino ad oggi, impedito la corretta datazione di questo tesoro degli Urali, ma si è cercato di carpirne più notizie possibili. Si è scoperto, in base al numero di anelli annuali, che il legno da cui è stata ricavata la scultura apparteneva ad un vecchio larice di almeno 159 anni di età.
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martedì 7 luglio 2015
Olanda, scoperta mummia dentro la statua di Buddha
Il corpo mummificato di un monaco, eviscerato e in posizione di
meditazione, all’interno di una statua di Buddha risalente a oltre mille
anni fa: è quanto scoperto dai ricercatori olandesi dopo aver
sottoposto a TAC la scultura su richiesta del Drents Mouseum, in Olanda.
Gli esperti della Meander Medical Centre di Amersfoort, che si stanno
occupando del caso, ritengono che l’uomo nascosto come una matrioska
all’interno della statua dovrebbe essere il maestro buddhista Liuquan
della Scuola di Meditazione Cinese, vissuto nell’11mo secolo.
Un’endoscopia ha inoltre evidenziato nella cavità addominale frammenti
di fogli di carta scritti in cinese. Campioni di ossa sono stati inviati
in laboratorio per i test sul DNA. I responsabili del museo che hanno
esposto la statua l’anno scorso, hanno detto di essere già a conoscenza
del corpo conservato all’interno, ma di non conoscere l’identità della
mummia, né il livello di conservazione. La scoperta è di fondamentale
importanza in quanto si tratta dell’unica mummia cinese buddhista di cui
l’Occidente dispone per condurre studi.
Fonte
Fonte
domenica 21 giugno 2015
Solstizio d'estate: la grande alba di Stonehenge
L'evento coinvolge ogni anno circa 40mila persone: la prima luce estiva racconta anche miti e leggende
PERCHE’ SE NE PARLA Sono stati circa 40mila, attorno ai monoliti di Stonehenge, nell'Inghilterra centrale, a celebrare il solstizio d'estate, il giorno più lungo dell'anno. L'evento, che accomuna fedeli della religione pagana e druida, ma anche turisti e curiosi, è ancora molto diffuso nel Regno Unito. Sono venuti per ammirare il sole sorgere sulla pietra centrale, per un momento estremamente spirituale. Questo giorno speciale segna ufficialmente l'inizio dell'estate: un evento che non si lega soltanto all'associazione mare e vacanze, bensì a miti e leggende delle culture del mondo.
PERCHE’ ANDARCI Stonehenge è un sito neolitico che
si trova vicino ad Amesbury nello Wiltshire, Inghilterra, circa 13
chilometri a nord-ovest di Salisbury sulla Piana di Salisbury. È'
composto da un insieme circolare di grosse pietre erette, le cosiddette
megaliti, che devono il loro attuale allineamento ai lavori di
ricostruzione nella prima metà del Novecento.
DA NON PERDERE Se siete appassionati di cultura celtica e cerchi neolitici,
ricordiamo di visitare il Cerchio di Brodgar nella Scozia
settentrionale, il sito di Goseck nella Sassonia-Anhalt in Germania e
quello di Göbekli Tepe in Turchia.Continua qui
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