martedì 1 marzo 2022

La denuncia di Human Rights Watch: “La Russia sta usando armi proibite a livello internazionale”

Il 24 febbraio, secondo l’ong e alcuni medici, sarebbe stato colpito un ospedale con munizioni a grappolo: ci sarebbero stati quattro morti e dieci feriti.

Nel conflitto in corso, la Russia avrebbe colpito un ospedale ucraino con un'arma proibita da un trattato internazionale. E ci sarebbero stati quattro civili morti, dieci feriti (sei dei quali operatori sanitari), oltre che seri danni alla struttura, a un'ambulanza e a diversi veicoli. A riferirlo è l'ong Human Rights Watch, che parla del lancio di un missile balistico che trasportava una munizione a grappolo. Quest'ultima è stata vietata dall'apposita "Convenzione sulle munizioni a grappolo", firmata a Dublino il 30 maggio del 2008. Ma tra i 110 paesi che l'hanno sottoscritta non ci sono né Russia né Ucraina.

Le munizioni a grappolo sono particolarmente pericolose perché esplodono nell'aria e spargono dozzine o anche centinaia di piccole bombe su un'area molto vasta: simile a quella di un campo da calcio. Questi detriti, poi, si comportano spesso come mine antiuomo, esplodendo perfino molto tempo dopo. Così, anche se si vuole colpire un obiettivo militare, si rischia sempre di ferire o uccidere diversi civili.

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